“Cibaria, qualità e attenzione ai prezzi. Ma la ripresa è ancora lenta”
Terza puntata, dopo “Nel mondo di Virna” e “Il Faro intimo e abbigliamento”, del viaggio tra le testimonianze delle attività artigiane e commerciali che hanno ottenuto dall’amministrazione comunale un contributo a fondo perduto per opere di miglioria del proprio locale.
Imolese doc, chef, ristoratore, artigiano alimentarista per storia e vocazione. Già fondatore ed ex socio della pizzeria Ci.Bò., Alessio Casadio è oggi il titolare di Cibaria, aperta al mercato coperto “Il Borghetto” lo scorso 2 novembre. Con i finanziamenti del bando del Comune per le attività del centro storico ha riqualificato vetrina e arredamenti.
“Faccio il cuoco ormai da trent’anni. Oltre a Ci.Bò, sono stato socio di varie attività storiche e molto conosciute in città come le pizzerie La Playa e Lanterna, e chef di bordo girando il mondo sugli yacht. Ora ho deciso di portare tutta la mia esperienza di ristoratore, la passione e l’entusiasmo di ‘artigiano del cibo’ nel take away e nell’asporto. Sono aperto dal lunedì al sabato con gli orari del mercato, ma ho in mente di sviluppare l’attività con un servizio di consegna a domicilio, la sera, su prenotazione”.
“Dall’antipasto al dolce, a Cibaria si possono soddisfare tutte le esigenze - prosegue Alessio Casadio -. Qui si trovano gastronomia moderna, prodotti tipici, ricercati, fatti a mano e con materie prime del territorio. Prodotti artigianali, di qualità, con cottura a bassa temperatura e sottovuoto. Mi preme citare la ‘linea dei sughi pronti’, dal ragù alla carbonara. Chi acquista non paga il barattolo, come altrove, e il sottovuoto consente di avere più prodotto, di migliore qualità e a minor prezzo. E poi i primi gratinati, la pasta fresca, le costine di maiale e l'hamburger take away con pane artigianale, il pesce il venerdì e il sabato. Produco il brodo e una miriade di dolci. E le ‘conf-ellate’, perché non sono né confetture né marmellate, ma accompagnamenti a base di zucchero frutta, verdura e spezie, ideali per i formaggi. Per vini e birra collaboro unicamente con aziende imolesi. L’attenzione al buon cibo si abbina all’esigenza di mantenere prezzi accessibili, anche se è complicato con il rincaro dei costi delle materie prime e le bollette dell’energia ora esorbitanti”.
“Il bando del Comune per le attività del centro storico è stato un segnale, ma ne aspettiamo altri. Veniamo da un mese drammatico, c’è vera preoccupazione tra gli operatori economici e gli artigiani. Esprimo i timori di tanti, anche se da me un po’ di ‘mossa’, come si dice a Imola c’è, perché sono conosciuto e gli antichi clienti mi hanno seguito. La ripresa? Tutto si muove molto lentamente, confidiamo nell’allentamento della morsa della pandemia e nella bella stagione. Bene l’amministrazione comunale che si propone di sviluppare e rivitalizzare il centro storico, ma servono ancora attenzione e sostegno”.